Alla “don Milani” Donne nella Grande Guerra

Donne xx

Rastignano (Bologna)

Alle 21 di giovedì 30 ottobre nella Biblioteca comunale “don Milani” di Rastignano, in piazza Piccinini 4/a, ci sarà la presentazione del libro “Donne nella Grande Guerra”. Presentazione condotta da Gianluigi Pagani, direttore responsabile della rivista pianorese “L’Idea”, alla presenza di una delle autrici: la giornalista Rai Francesca Sancin, che ha raccontato la storia di una delle tante donne coinvolte dalla guerra 1915-1918, assieme alle coautrici Marta Boneschi, Paola Cioni, Elena Doni, Claudia Galimberti, Lia Levi, Maria Serena Palieri, Cristiana di San Marzano, Mirella Serri, Federica e Simona Tagliaventi.
Il libro è edito dalla Società editrice il Mulino che fu costituita nel giugno del 1954, sessant’anni fa, per iniziativa del gruppo promotore della rivista “il Mulino”, che aveva iniziato le pubblicazioni a Bologna nel 1951. Con la presentazione a Rastignano, frazione di Pianoro al confine con Bologna, promossa dal Comune di Pianoro, dall’iniziativa Il Buffet del Giovedì della Biblioteca, dall’associazione Fogolar Furlan dei friulani di Bologna e dall’associazione di volontariato culturale e sociale locale Amici di Tamara e Davide. Al termine della serata il consueto buffet della buona notte. Per info: 051.6260675.
Il libro si apre con un’introduzione di Dacia Maraini: «Sono storie che raccontano il coraggio, la tenacia, la forza di donne in azione, prima, durante e dopo una guerra che ha impoverito e umiliato il nostro paese. Donne che hanno avuto una parte importante nelle cronache del tempo e che qualche volta sono state anche riconosciute e ammirate dai loro contemporanei uomini. Ma poi, appena si è cominciata la sistemazione della memoria comune, sono passate nel silenzio di una sepoltura che viene considerata “naturale”, ma naturale non è».
Come è stato riconosciuto, spesse volte, in tutti i paesi belligeranti il conflitto 1915-18 fu un’occasione di emancipazione per tante donne che si trovarono a rimpiazzare gli uomini partiti per il fronte. Così è stato per tante donne, con mariti, padri, fratelli mandati in trincea poi al massacro in una guerra che fece milioni di morti su tutti i fronti. E qualche volta andarono in guerra anche loro come crocerossine negli ospedali, come vivandiere o prostitute nei bordelli delle retrovie.
L’assenza di molti uomini provocò pesanti conseguenze economiche e sociali. Gran parte dei nuclei famigliari era di origine contadina legata a consuetudini e tradizioni di un tempo: i maschi avevano il compito di lavorare fuori dalle mura domestiche mentre le donne sbrigavano i lavori di casa e accudivano i figli. Le cose non erano diverse nelle famiglie operaie dove la differenza era l’impiego degli uomini nelle fabbriche anziché nei campi. Situazione che nel 1915 cambiò, per sempre, i modi di vivere, e di pensare, delle società umane del tempo.

Giancarlo Fabbri

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Giornalista freelance
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