Il 28 aprile Capitanio racconta se stesso

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Ozzano (Bologna)

Il maestro Giovanni Capitanio, “il prof.”, alle 18.30 di domenica 28 aprile racconterà la sua avventurosa vita nella sala “Città di Claterna” del centro culturale di Ozzano (Bologna), in piazza Allende 18. Ma dato che è scomparso lo scorso 7 novembre, a 83 anni di età, lo farà per interposta persona. Sarà infatti Giuseppina Randi a leggere brani dell’autobiografia di Capitanio in occasione della sua presentazione che si avvarrà anche di stacchi musicali a cura del Gruppo Musicale di Ozzano da lui fondato. La manifestazione sarà preceduta, alle 18, dal concerto della Banda di Minerbio, diretta dal maestro Cesare Rinaldi, che tra l’altro fu fondata proprio dal maestro Capitanio nel periodo tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70. Per info: 328-0846786.
Tanto per dare la dimensione del personaggio il “prof.”, a Ozzano, è stato il fondatore della Scuola di Musica e ha lasciato in eredità, alla comunità un grande patrimonio: una scuola con quasi 200 allievi e 18 insegnanti, due cori, una banda e un’orchestra. Non per nulla nel 2006 il sindaco di Ozzano, Loretta Masotti, gli aveva conferito il prestigioso riconoscimento “Torre d’Oro” raffigurante il simbolo del Comune.
Giovanni Capitanio aveva avuto una vita avventurosa sempre in giro per il mondo. Nativo di Rovigo frequentò il Conservatorio di Ferrara diplomandosi in pianoforte, oboe e direzione d’orchestra. Ma già a 14 anni la sera andava nelle sale da ballo a suonare per pagarsi le lezioni. Dopo il diploma fu per tre stagioni nell’orchestra sinfonica dell’Arena di Verona. «Ma nel dopoguerra – ricordava il maestro – la gente aveva voglia di ballare e divertirsi. Era il tempo del boogie-woogie, dello swing, del rock and roll, del jazz e mi misi in proprio, con una mia orchestra girando l’Italia, accompagnando molti cantanti famosi».
Nel 1958 sposò Francesca che lo seguì come un’ombra: in Africa, a Tripoli e al Cairo, e in Medio Oriente, Beirut, Damasco poi Teheran dove si fermò per alcuni anni. Poi in Danimarca, Svezia, Germania e Olanda. Torna in Italia nel 1967 e inizia a insegnare a Minerbio dove fonda e dirige la banda locale. Due anni dopo a Ozzano dove riesce a mettere radici come professore di musica alla media “Panzacchi” continuando a dirigere la banda di Minerbio, per 25 anni, poi pone le basi della banda ozzanese. Infine la pensione ma il “Prof.” non ci sta ad abbandonare note, pentagrammi e strumenti fondando la Scuola di Musica di Ozzano dove ha insegnato a tanti ad amare la musica.

Giancarlo Fabbri

Informazioni su savenaidice

Giornalista freelance
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