Paleotto: un falso storico e toponomastico

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Due cartine comunali che riportano il nome esatto della localita: Trappolone, non Paleotto

San Lazzaro (Bologna)

E continuano a chiamarla “Paleotto” perpetrando, e perseverando, un falso storico e toponomastico. Ci riferiamo alla località sanlazzarese Trappolone incuneata, all’angolo sud-ovest del territorio comunale, tra i comuni di Bologna (frazione San Ruffillo) e Pianoro (Rastignano).
Quello che dispiace è che questo incomprensibile cambio della storica toponomastica non è opera di qualche cronista disinformato – tale toponimo errato è riportato, più volte, anche a pagina 25 del foglio bolognese de “il Resto del Carlino” – ma della stessa amministrazione comunale sanlazzarese da almeno un decennio a questa parte.
Infatti il Paleotto “sanlazzarese” non è altro che un residence residuato di un’abortita speculazione immobiliare che ha poi portato l’impresa costruttrice al fallimento. Il Paleotto non è una località di San Lazzaro ma nel confinante Comune di Bologna dove, sulla sponda in sinistra orografica del Savena, c’è appunto il parco bolognese del Paleotto.
Non si capisce poi perché mai si continui a citare come “frazione” quell’insediamento, sorto su quello che fu il sedime del grande ex stabilimento Landy Freres – o Grappa Piave come veniva chiamato per via dell’enorme insegna luminosa – sorto nel secondo dopoguerra per la produzione di distillati, liquori e sciroppi poi demolito.
Non si comprende che utilità ci sia a stravolgere la toponomastica, e la storia locale, con l’insistere a voler cancellare un nome che, piaccia o meno, va mantenuto. Cambiando tale nome si va infatti a valorizzare un’iniziativa immobiliare, seppur legittima e con grandi ambizioni urbanistiche, che ha generato un fallimento da molti milioni di euro. Ed è assurdo che a farlo sia proprio l’amministrazione comunale.

Giancarlo Fabbri

Informazioni su savenaidice

Giornalista freelance
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