Nodo di Rastignano, alla Festa dell’Unità, con Donini e Monesi

ZZZZ Assemblea 03

L’assemblea del marzo scorso con Donini, Monesi, Minghetti e i sindaci della Val di Savena

Pianoro (Bologna)

Dopo l’assemblea pubblica, svoltasi il 14 marzo nell’aula magna delle scuole medie, alle 20.45 del 23 giugno alla festa dell’Unità di Carteria torna un’occasione per fare il punto sul “Nodo di Rastignano” e non soltanto. Si tratta di un incontro pubblico con l’assessore regionale alle infrastrutture e alla programmazione territoriale Raffaele Donini, col consigliere delegato della Città metropolitana Marco Monesi, e con il sindaco di Pianoro Gabriele Minghetti, su temi come: “Trasporto pubblico, infrastrutture e pianificazione urbanistica”. Con la speranza di ricevere notizie certe sui 110 milioni di investimenti che aveva promesso oltre un anno fa il governo Renzi, poi confermato dal governo Gentiloni per voce del ministro alla Coesione territoriale Claudio De Vincenti, per il cosiddetto “Patto territoriale per Bologna”. Finanziamento che comprende 30 milioni di euro, spendibili subito, da destinare alla realizzazione del secondo lotto del Nodo di Rastignano.

Trenta milioni di euro per un’opera che dalla rotatoria del Trappolone in territorio di San Lazzaro, purtroppo ancora da realizzare, con un lungo viadotto scavalcherà la ferrovia “Direttissima” Bologna-Prato, la via Andrea Costa (Sp 65 “della Futa”) e il torrente Savena per poi congiungersi alla strada di Fondovalle Savena (via De Gasperi) e alle vie Torriane e del Paleotto. Opera stradale che a oltre quarant’anni dai primi progetti dovrà finalmente allontanare il traffico dal centro di Rastignano bay-passando la strozzatura viaria esistente dal ponte del Paleotto al ponte di San Ruffillo. Anche pochi giorni fa, con un’altra rottura di acquedotto al ponte Savena di San Ruffillo, che ha formato file chilometriche, si è avuta la dimostrazione che la nuova viabilità è assolutamente indispensabile per la vallata e per la sua economia.

A detta di tutti, soprattutto dei residenti di Rastignano, occorre infatti ridurre il più possibile il tempo intercorrente tra il completamento del primo stralcio in realizzazione (alla rotatoria Mafalda di Savoia di via Corelli alla rotonda del Trappolone), oggi previsto entro il 2018 con un anno di ritardo, e l’avvio del secondo. Infatti il primo stralcio toglierà senza dubbio traffico dalle bolognesi vie Toscana, del Pozzo, Filippini, Ponchielli e Foscherara ma non certamente dal cuore di Rastignano sia esso a est o a ovest della vecchia linea ferroviaria.

Mi piace ricordare che anni fa si fecero manifestazioni in strada dalla Pedagna, al confine con i comuni di Bologna e San Lazzaro, fino alla chiesa di Rastignano. Iniziative di popolo organizzate dal consiglio di frazione di Rastignano con in testa, alleati, due avversari politici come Alberto Monti (Pci) e Paolo Bagnoli (Dc). Oggi, invece, c’è quasi un clima di rassegnazione da parte di cittadini che sono forse diventati un po’ troppo individualisti, inerti e silenti nei confronti delle istituzioni.

Giancarlo Fabbri

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Giornalista freelance
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